Sperimentazione

Come si vede l’invisibile?

La luce è un’onda di energia elettromagnetica che si può scomporre in porzioni, dette bande spettrali. Queste bande si misurano a seconda della loro lunghezza d’onda e tutte insieme formano lo spettro elettromagnetico.

Il nostro occhio riesce a percepire solo una piccola porzione di questo fascio, ovvero le bande spettrali del rosso, del verde e del blu.
La luce che colpisce un oggetto può essere in parte riflessa e in parte assorbita. E’ la luce riflessa che dà colore agli oggetti.
Un oggetto è rosso perché assorbe le bande del blu e del verde e riflette la banda del rosso, è nero perché assorbe tutta l’energia, è bianco perché riflette tutta l’energia.

I colori sono dati dalla mescolanza della quantità di luce riflessa nelle tre bande.
Grazie all’evoluzione della tecnologia, “vedere” l’invisibile si può! Infatti, utilizzando degli strumenti particolari, le camere CCD, è possibile “fotografare” porzioni di luce che il nostro occhio non può vedere.

E’ questo quello che si fa con l’imaging multispettrale, ovvero una tecnica di indagine ottica che consente di acquisire immagini digitali in bande dello spettro elettromagnetico come gli infrarossi e gli ultravioletti e di estrarre informazioni che consentono di approfondire la conoscenza delle opere d’arte e dei documenti.
Ma cosa si è scoperto? Vediamo un po’…

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